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Gestione dei rifiuti

2 settembre 2010

Diffondiamo il comunicato dei cugini di Carrara perchè pur avendo un servizio  di raccolta stradale dei rifiuti diverso, Amia per loro e Asmiu per noi,  abbiamo in comune il Cermec e l’impianto di bricchettaggio.

Massa vista con cassonetti

COMUNICATO STAMPA

La gestione dei rifiuti, nel Comune di Carrara, pare essere caratterizzata da grande ambiguità ed incertezza: da una parte si va estendendo la raccolta porta-porta che – aumentando esponenzialmente la quantità di materiale avviato al riciclo – riduce drasticamente la quantità di rifiuti residui da trattare, dall’altra si sono investiti milioni di euro in un grosso impianto di produzione di CDR (150000 ton all’anno di Combustibile Derivato da Rifiuti) da parte di una società mista pubblico (51%) – privato (49%), cioè si punta forte su enormi quantità di rifiuti non differenziati, da bruciare.

L’ultimo dato annuale di Carrara, precedente all’avvio del primo progetto pilota di porta-porta, è quello relativo al 2007, dove la differenziata si attestava al 15.7%, con un trend negativo. Nel Giugno 2008 partiva il primo progetto di porta-porta su 3500 residenti, dopo un altro anno (Lug. 2009) il progetto veniva esteso ad altre 5600 persone e da allora, un quartiere alla volta, sta continuando a crescere. Attualmente il porta-porta serve 12800 residenti che entro fine anno diventeranno 17300.

Le percentuali di raccolta sono altissime: 79.5% nelle zone raggiunte dal porta-porta che vanno ad incidere pesantemente sulla percentuale complessiva di RD del comune che nel 2010 (dato aggiornato a Luglio) sale finalmente al 35% (ed entro fine anno dovrebbe fare un ulteriore balzo in avanti).

Fino ad ora la nuova raccolta ha richiesto una dozzina di nuovi assunti, che si presume diventino oltre 60 quando il porta-porta sarà attivo su tutto il comune, perché ormai questa strada dovrebbe essere segnata e prima o poi sarà coperto tutto il territorio comunale, mentre i costi per la comunità, considerato il minor costo di smaltimento, restano sostanzialmente invariati.

Ripensando a quel 2007 quando a Massa invitammo per la prima volta il prof. Connet a parlare di “rifiuti zero” e ci sentimmo rispondere dall’assessore provinciale all’ambiente “sono belle parole, ma da noi non c’è la mentalità, manca la cultura, la gente non lo farebbe mai”, e nel frattempo la raccolta scendeva al 15.7%, cioè sotto al minimo di legge e quindi passibili di “eco multe”, nonché sotto la soglia della decenza per un paese che si vuole definire avanzato. Ebbene ripensandoci ora possiamo dire: AVEVAMO RAGIONE NOI! Avevamo (ed abbiamo) ragione su tutta la linea e quello che andiamo dicendo da anni è ora lì riscontrato dai numeri: aumento esponenziale della differenziata ed aumento dell’occupazione a parità di costi, mentre restano incalcolabili i benefici ambientali.

Di conseguenza la classe politica locale dovrebbe prima di tutto chiedere scusa ai propri elettori per avergli attribuito scarsa cultura ecologica, in secondo luogo dovrebbe ringraziare i cittadini che stanno ottenendo questi ottimi risultati (sono loro a meritare la foto sul podio del Giro d’Italia!) e poi gratificare chi ricicla con maggiore scrupolo, abbandonando la tassa TARSU per passare ad una “Tariffa” che tenga conto di chi effettivamente produce rifiuti. Bisogna, infine, che sia fornita ai cittadini maggiore informazione su come differenziare: “Dove butto questo?” è la domanda più frequente. Alle istituzioni suggeriamo l’apertura di uno spazio domande/risposte sui siti del Comune e di AMIA e di utilizzare il giornale Agorà per fornire informazioni pratiche di questo tipo. Ai nostri concittadini raccomandiamo di non farsi scrupoli e telefonare ad AMIA per ogni dubbio e per segnalare disservizi o difficoltà, è loro preciso dovere rispondere e risolvere eventuali problemi.

Sul rovescio della medaglia c’è l’impianto per il CDR, che è teoricamente completato da mesi, ma problemi tecnico/autorizzativi ne hanno impedito l’avvio. Recentemente la dirigenza di Erre Erre ha fatto sapere che le autorizzazioni sono arrivate a Luglio e l’impianto sta per partire, ma ad Agosto sono fermi per la manutenzione ordinaria (pur non essendo l’impianto mai entrato in funzione!). Alcuni ritengono che quell’impianto non produrrà mai neppure 1kg di bricchette, a noi semplici cittadini non è dato saperlo, ma dopo aver letto i dati sulla raccolta differenziata, quel che tutti dovrebbero avere capito è che le 150 000 ton previste per quell’impianto non sono certo rifiuti della nostra città e nemmeno della provincia e quindi dovranno arrivare da fuori. Di conseguenza non siamo di fronte ad una operazione “ambientale” per scongiurare una presunta ”emergenza rifiuti”, ma una operazione puramente finanziaria e commerciale.

E se dal punto di vista ecologico si spera che l’impianto non vada mai in funzione, dall’altra ci si dispiace per tutti quei milioni buttati al vento (12.5 o 18 milioni? o forse 22? i numeri che circolano non sono affatto chiari) e con i quali si sarebbero potute fare cose molto importanti. In Toscana c’è una mancanza cronica di piattaforme per la selezione di materiale avviato al riciclo, un investimento in questo senso sarebbe stato coerente con la scelta ecologica di puntare all’aumento della raccolta differenziata, oltre ad avere di una migliore economicità e a dare maggiori garanzie occupazionali rispetto ad un impianto per rendere combustibili i rifiuti. Si sarebbero inoltre potute avviare importanti politiche per la riduzione dei rifiuti, invece di scommettere sulla quantità di rifiuti.

Chiediamo quindi, per l’ennesima volta, che venga fornito alla cittadinanza un chiarimento sullo stato dell’impianto di via Passo Volpe ad Avenza, che venga fatta chiarezza su quanti milioni è costato questo impianto alla comunità (inclusi i debiti di Cermec), vorremmo sapere da dove arriveranno i rifiuti che l’impianto dovrebbe trattare e vorremmo conoscere esattamente dove e in quali impianti verranno bruciati i rifiuti trasformati in CDR. Vorremmo infine che la nostra amministrazione chiarisse quali sono i piani per il ciclo dei rifiuti: i grandi impianti sulla via dell’incenerimento non sono compatibili con un percorso di riduzione dei rifiuti, una scelta si impone.

Carrara, lì 02/09/2010 Meetup Carrara

2 commenti leave one →
  1. Luana permalink
    3 settembre 2010 15:57

    A mio avviso la percentuale di differenziata raccolta non può intendersi come indice di virtuosità dei comuni, ma al limite di quella dei cittadini e tutti sappiamo che questi due termini non sono sinonimi della stessa entità. I cittadini si impegnano, nonostante continuino a pagare tasse e multe ingiuste, mentre gli amministratori, che sembra non facciano parte delle stesse comunità, prendono avide decisioni.
    Credo che la responsabilità della virtuosità sarebbe più equamente distribuita se si chiedesse anche la percentuale del riciclo e riuso ai vari Comuni, in modo da stanare in quale dei vari passaggi dei rifiuti si annidino i veri detrattori ambientali.

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  2. Carlo permalink
    4 settembre 2010 20:57

    Quoto il commento di Luana e aggiungo che bisognerebbe aggiungere anche il tasso di riduzione dei rifiuti . Ma l’assessore all’ambiente che fa ?? Dorme ??

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